Bonny, il suo Passatore e i “bombers”.

Bonny, il suo Passatore e i “bombers”.

Perché scelsi di fare da supporter alla 100 km del Passatore 2017.

La 100 km del Passatore non è una gara come le altre, è molto di più, è un viaggio, puoi solo scegliere se farlo in solitaria o se condividerlo con amici.

Nel Marzo 2017 lo stop, il mio infortunio mi costringe a fermarmi.
È difficile accettare il riposo forzato, soprattutto quando capisci che è serio e che si protrarrà a lungo.

Ho cercato il più possibile di stare con i miei amici runners, scegliendo come alternativa della corsa la bici.

Un giorno, quasi per gioco, chiesi ai 2 pazzi dei miei amici Urban Runners, Luigi e Peppe, se potevo fargli da supporter alla 100 km del passatore che stavano preparando.

La loro risposta euforica mi galvanizzò, con la speranza che il mio infortunio non pregiudicasse la loro gara.

A piedi infatti non camminavo neanche più senza accusare un dolore assurdo ma in bici era diverso, non avevo dolore, ma quanto avrei retto e sarei riuscita a finirla con i ragazzi?!

Il timore più grande era quello di dover mollare i miei in qualsiasi momento della gara.

20987902_10214099992083402_1268071198_nLa sera del venerdì pre-gara, ci siamo ritrovati a Faenza per cena, con l’ormai esperto di questa 100km, perché alla sua 13esima edizione, il nostro compagno di squadra Fabio Menni.
A cena il clima era rilassato e Fabio aveva dato ai ragazzi tutti i consigli che poteva, vista la sua esperienza.

 

L’indomani alle 15 la partenza da Firenze con un caldo terrificante, ero forse più tesa io di loro, per l’incognita della gamba e le salite che mi aspettavano, sempre lo stesso pensiero : le avrebbe rette la mia gamba?!

Alla partenza mi ero portata avanti aspettando i ragazzi al quinto km e da lì ebbe inizio il viaggio insieme ..

21040434_10214099993043426_132305903_nLe salite sotto il sole .. le risate dei ragazzi e la loro euforia erano il clima ideale per una buon esito del viaggio, da subito mi sono rivelata utile per dargli da bere ad ogni loro richiesta! Ed ero felice di esserlo, ero lì per loro!
Il morale era goliardico e questo facilita l’approccio con una gara così impegnativa.

Al 35 esimo li avvisai che mi sarei staccata, volevo portarmi avanti, prendermi del margine e non creargli disagi qualora avessi avuto delle difficoltà nell’affrontare la salita,  sapevo di non essere in grado di camminarla. Li avvisai  che una volta su alla Colla gli avrei fatto trovare i loro zaini pronti per il cambio, così da fargli guadagnare tempo.

Ed eccola lì ad aspettarmi, al 38esimo bella e agguerrita, la salita, ho capito che non l’avrei retta, il dolore aveva bussato da subito e iniziavo ad essere anche stanca.21040457_10214099993963449_379515082_n

Mi guardavo attorno cercando una soluzione tra i tanti supporters motorizzati che seguivano i runners, ed ecco il mio angelo affiancarmi, Laura, la moglie di un runner che avevo conosciuto alla partenza, mi chiese se avevo bisogno qualcosa.. in men che non si dica avevo staccato la gomma anteriore della mia mountain bike e l’avevo caricata sulla sua macchina, insieme al suo cane e a sua figlia.

Laura fu la mia salvezza, senza lei non sarei riuscita ad arrivare alla Colla per tempo!

La Colla, 50esimo kilometro!

 

Una volta su mi sono precipitata a recuperare gli zaini dei ragazzi e mi sono appostata sul rilevamento del km 50.

Al rilevamento vedo arrivare Peppe, solo, Luigi non c’era, e subito mi “aggredisce” perché non aveva capito che avrei preso margine per arrivare prima di loro li, sulla boa, a metà gara. Aveva accusato la sete in salita ed io non ero lì a passargli la borraccia.

A stento sono riuscita a rispondere, perché mi rendevo conto che la stanchezza e la fatica c20987820_10214099994283457_1567600479_nhe aveva dovuto affrontare per salire si stavano facendo sentire.

Peppe si era subito rifocillato e cambiato al ristoro, raccontandomi di come Gigi era rimasto indietro in difficoltà.

Insieme abbiano aspettato il suo arrivo, non appena lo vidi mi sono rasserenata, il gruppo si era ricompattato! La strada ora era in discesa ma lo sbalzo termico si sarebbe fatto sentire a breve, appena il sole fosse calato.

La discesa, il ristoro e la temperatura più gradevole avevano rasserenato la tensione che si era creata.

Al Marradi, ristoro del 65esimo, la fame fa capolino, infatti proprio li iniziano le crisi solitamente, ma i ragazzi in tutta risposta avevano mangiato un piatto di pasta in bianco a testa, io tra il basita e l’incredula, non sapevo se ciò avrebbe contribuito sull’esito sfavorevole della gara o al contrario….

L’umore si era ristabilito, ancora goliardico e sereno, nonostante ciò sbattevo i denti per il freddo!
Al contrario dei bike supporters i runners erano caldi, perché accaldati dalla corsa, ma noi niente sforzo in discesa verso Faenza.

Al km 80 il gruppo si disgrega, Gigi aveva iniziato ad accusare una crisi, e Peppe aveva iniziato ad allungare finché non fu più a portata di vista.

Io mi limitavo a fare ciò che altri avevano fatto con me durante alcune gare, al momento della crisi.. cercavo di rasserenarlo, invitandolo a buttar giù bene le braccia, a rallentare il passo ed infine a respirare bene per ridurre l’affanno.

Ero felice di vedere che seguiva i miei consigli e poco dopo superó la crisi!

Io ero sfinita ma di certo non potevo condividerlo con lui, continuavo a incoraggiarlo, e per riflesso, cercando di incoraggiare me stessa.

Gli ultimi ristori erano un toccasana, i ragazzi ormai erano consapevoli che il dado era tratto e che ora mancava poco, il traguardo era lì ad attenderli.

Quando siamo entrati a Faenza la gioia era immensa, ormai era l’inerzia a portarci.

In procinto dell’ultimo km .. avevo riconosciuto la strada e solo allora avevo fatto i miei complimenti più sinceri a Gigi, gli avevo detto che lo avrei preceduto per aspettarlo al traguardo e fargli le foto ..

Quanta emozione in quella piazza.. le urla dei Finishers che fanno luce nel buio della notte fonda.. già erano le 3 di notte e dopo 11:50 dalla partenza la gara era portata a termine!

L’emozione e la gioia condivisa con questo viaggio spettacolare è difficile da trasmettere ma spero di aver fatto del mio meglio per farlo!

 

 

 

 

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